Da circa quattro anni a questa parte, sta impazzando il trend dei prodotti a base di CBD o cannabidiolo. Metabolita della cannabis la cui fama è seconda solo a quella del THC, ha il grande vantaggio, a differenza di quest’ultimo, di non provocare effetti psicoattivi.
Questo è uno dei motivi per cui e-commerce come Cbweed.com, che vendono diverse tipologie di prodotti a base di cannabidiolo, dagli oli fino alle infiorescenze, sono letteralmente presi d’assalto.
Consumare olio di CBD, può per esempio aiutare a controllare blandi stati di ansia (attenzione: parliamo di una condizione abissalmente diversa dalla depressione, vera e propria patologia che richiede l’intervento di uno psicoterapeuta).
Inoltre, l’olio di CBD è molto comodo da utilizzare. Il pratico contagocce permette di gestire il dosaggio in maniera rapida e semplice, versando il prodotto sotto la lingua, trucco essenziale per garantire un assorbimento ottimale dello stesso.
Un altro vantaggio del CBD e di questo prodotto in particolare riguarda il suo essere diluito nel cosiddetto olio vettore. In questo caso, si può parlare di olio d’oliva, olio di semi di canapa od olio di cocco, giusto per citare un’altra fra le numerose alternative.
In tutti i casi – quello specifico dipende dalla scelta aziendale – si ha a che fare con un ingrediente ricco di benefici antiossidanti e antinfiammatori.
Fondamentale è ricordare l’importanza di non assumere mai l’olio di CBD prima di mettersi alla guida. Nel prodotto, il THC, seppur in quantità ridotte, è presente.
Breve storia del CBD
Il boom del CBD ha avuto inizio nel nostro Paese con i primi mesi del 2020. Il lockdown da Covid ha portato tutti a sperimentare una situazione inedita e un aumento del carico di stress.
Per rilassarsi in maniera naturale, tantissime persone hanno scelto di ricorrere al CBD.
Dove è partita l’epopea di questo principio attivo? Tutto ha avuto inizio nel 1940, con il suo isolamento da parte di R. Adams e della sua equipe scientifica.
Nel decennio compreso tra il 1970 e il 1980, hanno preso piede le prime ricerche scientifiche.
Una tappa indubbiamente importante della storia del CBD è l’approvazione, nel lontano 1985, del primo farmaco che lo annovera tra gli ingredienti (siamo negli USA).
Piccola ma doverosa parentesi sui prodotti venduti in Italia tramite e-commerce come quello sopra citato e numerosi negozi fisici in tutta la penisola: i prodotti commercializzati presso i suddetti esercizi non hanno proprietà mediche.
Tornando alla storia del CBD ricordiamo che, attorno al 2010, ha avuto inizio in tutto il mondo una parentesi all’insegna dei provvedimenti di legalizzazione della cannabis.
Questo ha comportato sia un impulso alla ricerca scientifica, sia un maggior interesse verso le caratteristiche e i vantaggi della cannabis al di là delle peculiarità del già famosissimo THC.
Da quel momento in poi, si sono riaccesi i riflettori sulla sostenibilità della pianta che, cosa che non tutti sanno, negli anni ‘30, in Italia, era coltivata tantissimo, con numeri che superavano i 90.000 ettari.
Ai tempi, la produzione del nostro Paese, orientata soprattutto alla filiera tessile, era seconda solamente a quella della grande Russia.
CBD e cosmetica: ecco cosa sapere
I vantaggi del CBD comprendono anche il suo utilizzo in ambito cosmetico, realtà ormai da diversi anni.
Il cannabidiolo, ammesso in forma non sintetica nel 2021 nel novero degli ingredienti del CosIng, ossia il database della Commissione Europea con tutte le informazioni sulle sostanze che possono essere contenute nei cosmetici prodotti e commercializzati nei Paesi UE, ha diverse proprietà benefiche per la pelle.
Caratterizzato da un alto potere antiossidante, è noto anche per la sua efficacia seboregolatrice.
Alla luce di ciò, assieme con ingredienti dall’efficacia emolliente e lenitiva, viene utilizzato per la creazione di cosmetici finalizzati alla riduzione di un inestetismo fastidioso come l’acne.