Il filosofo in azienda: il counseling filosofico in ambito aziendale-organizzativo
di Redazione
01/06/2022
“[…] la sfida nel campo del management delle risorse umane sembra riguardare più l'area comportamentale che quella dei contenuti, vale a dire più il saper essere che il saper fare; il riferimento è a fattori quali il senso d'identità e di appartenenza organizzativa, la fiducia relazionale, la capacità di operare efficacemente in team, lo sviluppo dell'autoefficacia e dell'empowerment ecc.” (Nacamulli R. C.D., Boldizzoni D., 2011, p. 1).
L’ambito del “saper essere”, complementare e non certo alternativo al “saper fare”, è il campo di indagine e di azione che un Master in Counseling filosofico (come quello di Pragma, a Milano) si prefigge in ambito aziendale e organizzativo. Il counselor filosofico qui affianca altri professionisti come, ad esempio, lo psicologo, il coach o l’esperto di Programmazione Neuro Linguistica con cui condivide gli obiettivi orientati alla riduzione del disagio lavorativo (generato da problematiche relazionali, difficoltà esistenziali del lavoratore, stress, burn out, ecc.), alla soddisfazione professionale (politiche di retribuzione, percorsi di carriera, attività di welfare aziendale ecc.) e al miglioramento del benessere organizzativo (creazione di migliori condizioni di lavoro, ambienti accoglienti, ecc.).
Rispetto ai diversi modelli di consulenza expertise, ha un approccio esclusivo che risiede nella trasmissione di peculiari competenze di natura filosofica. Stefania Contesini elenca le seguenti competenze peculiari del lavoro del filosofo e trasversali a tutti i metodi delle Pratiche Filosofiche presenti nella Tool Box del counselor filosofico:
Competenza di concettualizzazione
- Chiarificare i significati (concetti, principi, valori, esperienze…)
- Elaborare una gamma di idee più ricca per interpretare l’esperienza
- Utilizzare concetti più appropriati per pensare l’esperienza
- Orientare il cambiamento di se stessi e della realtà
- Capacità di formulare le ragioni a sostegno di una tesi in modo che chiunque abbia la
- disporre il discorso in modo che risulti persuasivo, utilizzare efficacemente figure retoriche, offrire esempi e controesempi, individuare fallacie argomentative, cercare coerenza, ascoltare, richiedere prove, conoscere il contesto e le caratteristiche dei destinatari
- Distinguere, comprendere, interpretare
- Ricondurre il significato di eventi/idee a un quadro concettuale più ampio
- Prendere posizione e dare forma a se stessi
- Articolare e dare conto dei propri criteri di giudizio
- Indagare criticamente le argomentazioni a sostegno di un’azione
- Identificare le intuizioni di valore implicite nelle scelte/azioni
- Muovere dalle intuizioni ai principi etici e ai criteri che li giustificano
- Riconoscere, descrivere, interpretare e valutare i giudizi di valore presenti nella sfera emotiva e del sentire.
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