Expo 2015: Milano rischia per il Bie, la situazione è “estrema”

di | 3 Luglio 2011

Vicente Loscertales, segretario generale del Bie (Bureau International des Expositions), ha definito oggi "estrema" la situazione dei terreni per Expo 2015, ribadendo che se non si seguirà la tabella di marcia, che prevede per luglio il lancio delle gare di appalto e per ottobre l’inizio dei lavori di bonifica delle aree, potrebbe esserci "un rischio" per l’esposizione a Milano.

Al termine di una riunione con il presidente della Regione Roberto Formigoni Vicente Loscertales ha dichiarato "Ci sono solo tre anni per fare le infrastrutture e per garantire un’area che ospiti 150.00 visitatori al giorno per sei mesi, dando il via a due giorni di incontri a Milano con le varie istituzioni coinvolte nell’Expo, aggiungendo che "se non si fa così, è un rischio. Dobbiamo iniziare subito ad essere dinamici. Per il Bie era una situazione estrema, era un problema di credibilità, senza la proprietà del sito. La soluzione per la quale Formigoni ha lavorato è buona e crea armonia fra l’interesse pubblico e la partecipazione privata".

Dopo mesi di incertezze sulla questione dei terreni su cui sorgerà l’Expo, la Regione Lombardia nelle scorse settimane ha creato la newco Arexpo per l’acquisto delle aree e oggi Formigoni ha ribadito che sono al 100% di proprietà pubblica e che presto nella società entrerà anche il Comune, anche se non è ancora chiaro con quale quota e in che tempi.

Formigoni ha ribadito "Le istituzioni hanno la consapevolezza che è arrivato il momento di trasmettere al Bie e al panorama internazionale certezze, certezze e solo certezze. Nelle settimane scorse abbiamo risolto una serie di importanti problemi. Con la società Arexpo abbiamo messo in sicurezza i terreni: c’è già un pieno accordo col Comune, così pure entrerà a far parte dei soci anche Fondazione Fiera, mentre presto definiremo modalità con cui entreranno il comune di Rho e la Provincia di Milano. Si tratta di problemi di governance risolvibili a breve".

Formigoni ha sottolineato come di fatto i terreni siano già di proprietà pubblica – anche se il perfezionamento della vendita con la famiglia Cabassi, che possiede una parte dell’area, avverrà nei prossimi mesi – e che dunque tutti gli investimenti pubblici che saranno fatti (pari a un miliardo di euro), andranno "a favore dei cittadini".

Il presidente della Regione è cosiderato un possibile nuovo commissario straordinario per l’esposizioni dopo le dimissioni di Letizia Moratti: "Non voglio decidere a solo", ha detto, sottolineando che comunque il commissario dovrà essere una persona che "rappresenti il governo davanti" al Bie e ai paesi partecipanti.

Il presidente della Lombardia ha anche rassicurato Loscertales che i tempi sono "perfettamente in linea per arrivare a lanciare le gare d’appalto entro luglio e iniziare i lavoro di bonifica entro ottobre".

Rassicurazioni di Formigoni sono arrivate anche per quanto riguarda il progetto dell’Expo, su cui "non ci sono incertezze e ripensamenti" e su cui c’è anche la "totale e piena condivisione da parte del sindaco".

Dopo le polemiche delle settimane scorse sull’esistenza e il mantenimento dell’orto botanico planetario previsto dal concept presentato per l’Expo, lo stesso Loscertales ha detto che "l’idea degli architetti (compreso il neoassessore comunale Stefano Boeri) è pienamente incorporata nel master plan".

Formigoni e il segretario del Bie si sono detti d’accordo anche sul fatto di migliorare dall’autunno la comunicazione ai cittadini e alle imprese sull’Expo.

"I cittadini hanno assunto una serie di idee contraddittorie, bisogna parlare un linguaggio chiaro", ha detto Loscertales, sottolineando come obiettivo dell’esposizione sia quello di "migliorare le condizioni di vita e fornire lavoro ai giovani".