«Un grande risultato» dice il sindaco di Milano Letizia Moratti, commentando il recepimento dell’informativa sulle infrastrutture per la mobilità dell’Expo 2015.
Sono nero su bianco i tempi previsti per il via alle opere: Brebemi ad aprile, a giugno Pedemontana, a settembre le tanto attese nuove linee della metropolitana, la M4 dal Policlinico a Linate e la M5 da Garibaldi a San Siro. A novembre sarà la volta della M4 da Lorenteggio a Policlinico. E così via fino al primo semestre 2011. «Avremo le metropolitane» dice il sindaco, con «tutte le 17 opere connesse, previste nel dossier di candidatura e inserite nell’elenco di quelle che il Cipe finanzierà». A parlare è la tabella degli allegati.
Ce n’è abbastanza per levare i calici e prendere carta e penna per una missiva al Bie, il Bureau international des expositions: «Oggi stesso scriverò una lettera al segretario generale, confermando che le opere connesse sono contenute nel piano di governo, che verrà poi finanziato nel momento in cui verranno a scadenza i finanziamenti necessari».
Anche se le incognite non mancano (i finanziamenti non sono stati ancora deliberati e quindi in questo clima di ristrettezze economiche non c’è certezza su quali opere riusciranno effettivamente a partire), prevale l’ottimismo. Punti a favore dell’Expo un calendario recepito dal Cipe che va da aprile 2009 fino al 2011, l’impegno del Comitato interministeriale per la programmazione economica a procedere ai finanziamenti, il sostegno politico arrivato dal governo. Inoltre la riduzione dei costi stimati per la Pedemontana (500 milioni di euro in meno del previsto) ha portato il conto dei soldi che mancano a quota 1, 8 miliardi. Una parte potrà arrivare dai fondi del Fas (secondo un accordo siglato al pre Cipe). Per il resto si è impegnato il sottosegretario leghista, Roberto Castelli, che conta di ricorrere a proventi Anas e delle concessioni autostradali. La Moratti si sente rassicurata dal sostegno ottenuto dalla maggioranza, dal premier (con cui, dopo l’incontro romano, ha parlato al telefono anche ieri mattina) come da An e Lega: «Ringrazio il presidente Berlusconi, Roberto Castelli, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il presidente Gianfranco Fini, tutti quelli che hanno contribuito a portare avanti un programma nella consapevolezza che è nazionale e che quindi non riguarda solo la città di Milano», ma non risparmia una battuta sorridente al presidente della Provincia, che ha accusato il governo di non aver stanziato nemmeno un euro per l’Expo: «Penati? Non lo sento da due settimane. Lo chiamo e non mi risponde. Sarà impegnato. Siamo sotto Natale… ».
Sull’argomento Expo interviene anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini: «Expo è stato un buon esempio di gioco di squadra tra le istituzioni».
Fonte: Il Giornale.it