Oggi il primo discorso a Milano di Giuliano Pisapia: per dare speranza e voce alla voglia di cambiamento, ma anche per evidenziare subito le grosse difficoltà di bilancio che andranno affrontate a partire da subito. Democrazia partecipata, ruolo centrale dei consigli di zona, città metropolitana saranno alcuni dei temi che Pisapia toccherà questo pomeriggio, nell’intervento di inizio legislatura.
Ad ascoltarlo, oltre agli eletti e alla sua giunta, sono attesi migliaia di sostenitori che potranno seguire la seduta dai maxischermi messi in piazza San Fedele e in sala Alessi, all’interno di Palazzo Marino. Il popolo variopinto e variegato che ha sostenuto Pisapia fino a qui si presenterà in massa e potrà gustare il «risotto del sindaco», ovviamente arancione, ideato per l’occasione dal ristorante Papà Francesco di via Marino.
I lavori saranno aperti dal consigliere anziano Carlo Masseroli, che procederà alla convalida degli eletti. Dopo la surroga di Berlusconi con il primo dei non eletti del pdl, Armando Vagliati e il giuramento del sindaco, si procederà alla nomina del presidente del consiglio. Il Pd ha già annunciato, attraverso il capogruppo Carmela Rozza, che sosterrà la candidatura di Basilio Rizzo e questa mattina tutti i capigruppo di maggioranza si riuniranno per fare il punto della situazione. In alternativa a Rizzo, è stata ufficializzata finora solo la autocandidatura di Marco Cappato. Per essere eletti servono, ai primi due scrutini, la maggioranza qualificata, mentre al terzo basta quella assoluta.
Una volta risolto il problema del presidente del consiglio, verrà discussa la prima delibera: i dieci punti del programma che Pisapia vorrebbe realizzare nel quinquennio. Con l’obiettivo di «costruire il futuro di una città globale, coesa e protagonista di un nuovo sviluppo economico, sociale, culturale, intergenerazionale. Sarà una Milano che accoglie e valorizza la tradizione di solidarietà ospitale ambrosiana e la grande risorsa di una società civile aperta e inclusiva».
La prima replica giungerà dal sindaco uscente Letizia Moratti, che dai banchi dell’opposizione difenderà il lavoro fatto durante il suo mandato e annuncerà di voler restare cinque anni «comunque al servizio della città». La Moratti dirà di essere pronta a lavorare con Pisapia «per obiettivi comuni», ma anche a sostenere «un’opposizione meticolosa e, se occorre, dura».
In attesa di capire chi interverrà per il Pdl, la Lega arriva dal raduno di Pontida con le idee chiare: il capogruppo Matteo Salvini anticipa infatti che «faremo opposizione dura ma senza pregiudizi. Aiuteremo Pisapia a sbagliare il meno possibile e lavoreremo duro perché il prossimo sindaco sia un leghista».
Resta da capire se la delibera verrà votata subito o se il voto sarà rinviato alla prossima seduta, prevista per il 27 giugno: e già questa decisione la dirà lunga su quale clima si respirerà in aula, almeno nei prossimi mesi.
Fonte Corriere.it