Milano omaggia l’artista anglo-indiano Anish Kapoor con due esposizioni: un’antologica alla Rotonda della Besana, in programma fino al 9 ottobre, e “Dirty Corner”, installazione site-specific creata per Milano, che rimarrà in mostra alla Fabbrica del Vapore fino all’8 gennaio 2012.
Le grandi sculture esposte alla Rotonda di via Besana sono state realizzate negli ultimi dieci anni, prevalentemente in metallo o cera.
Tra di esse My Red Homeland, del 2003, monumentale installazione formata da cera rossa disposta in un immenso contenitore circolare e composta da un braccio metallico connesso ad un motore idraulico che gira sopra un asse centrale, spingendo e schiacciando la cera, in un lento e silenzioso atto infinito di creazione e distruzione.
In acciaio sono invece le sculture C-Curve (2007), Non Object (Door) del 2008, Non Object (Plane) del 2010 ed altre che provocano nello spettatore una percezione deformata dello spazio.
Anish Kapoor, artista britannico nato in India, è uno dei più grandi creatori dei nostri tempi.
Originario di Bombay, vive e lavora a Londra.
Tutti lavori che stanno a metà tra un’esperienza quasi mistica, spirituale, e una sensoriale: da una parte il visitatore sperimenta lo spessore del vuoto e interroga il mistero della propria immagine deformata da uno specchio concavo o convesso.
Dall’altra è impegnato a stabilire una relazione del suo corpo con lo spazio, con dimensioni a volte inafferrabili, a volte decifrabili con l’intelletto.
Per semplificare la lettura, c’è insieme un po’ di Oriente e di Occidente; la concretezza dell’acciaio, l’immaterialità del buio: l‘immaginazione e i sensi.