Sono passati con largo margine, ben oltre il quorum del 30% richiesto per la validità, i cinque referendum consultivi di indirizzo sull’ambiente organizzati nel solo Comune di Milano. L’affluenza definitiva è stata del 48,99% per il primo quesito (Ecopass) e del 49,07% per verde, parco Expo, risparmio energetico e Navigli.
Il neoassessore ai Servizi Civici Daniela Benelli ha sottolineato: «La percentuale di affluenza al voto per i referendum cittadini è solo in apparenza inferiore rispetto a quella relativa ai quesiti nazionali. I milanesi aventi diritto al voto per i referendum cittadini sono 46 mila in più rispetto a quelli aventi diritto per i referendum nazionali». I residenti all’estero, per esempio, non hanno potuto votare per i 5 quesiti ambientali perché non era ammesso il voto per corrispondenza.
Ultimato lo spoglio delle 1.251 sezioni milanesi, i risultati indicano una nettissima vittoria dei «sì» per tutti i quesiti. Anche in questo caso, come per l’affluenza, si registra un dato diverso per quanto riguarda l’Ecopass: 79,12% di «sì» e 20,88% di «no». Più alta la percentuale dei «sì» per gli altri quesiti: 95,56% per il verde, 95,51% per il parco Expo, 95,29% per il risparmio energetico e 94,32% per la riapertura dei Navigli.
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha commentato: «La partecipazione dei milanesi alla consultazione referendaria per i 5 quesiti sull’ambiente rappresenta un ottimo segnale della voglia dei cittadini di dare il proprio parere su temi cruciali per la qualità della vita. Il mandato che arriva da centinaia di migliaia di milanesi, circa 490mila hanno deciso di esprimersi attraverso questa consultazione, è molto chiaro. Ora Milano si candida a essere la città più verde d’Europa per quanto riguarda le politiche ambientali, il traffico, il risparmio energetico, la mobilità e la qualità dell’aria. Noi rispetteremo la volontà dei cittadini, coinvolgendo il Consiglio comunale nelle scelte fondamentali per il futuro della città».
Nello specifico, il 3° quesito riguardava la conservazione integrale del parco agroalimentare che sarà realizzato sul sito Expo 2015 e la sua connessione al sistema delle aree verdi e delle acque. Il piano di questo parco non è ancora stato ufficialmente presentato, ma nel progetto originario, quello presentato al Bie a fine aprile 2010, erano previsti circa 130 lotti di terreno da assegnare ai diversi Paesi interessati a partecipare alla manifestazione. Ciascun lotto con un lato di 20 metri e uno di 80-100. In tutto 260 mila metri quadrati, da destinare per metà (100-130 mila metri quadrati) a orti con le coltivazioni tipiche di ciascuna nazione del globo. Erano previste 5 grandi aree destinate a ospitare i cinque «biomi» del mondo: la foresta fluviale, il deserto, la savana, l’ambiente temperato freddo e quello mediterraneo. Nel nuovo progetto il grande parco sarà ridimensionato, ma resta comunque un’area tutt’altro che trascurabile. Il Comune dovrebbe inoltre impegnarsi a collegare il parco al sistema di aree verdi della città.