Il budget 2011 per avviare il grande cantiere di Expo è stato approvato ed iniziano ad arrivare adesioni eccellenti.
Giuseppe Sala annuncia le cifre dell’evento: un appuntamento col palcoscenico mondiale su cui si giocherà la credibilità del nostro paese. Una grande vetrina il cui successo resta legato alla capacità di Milano di misurarsi con il nuovo Piano di Governo del Territorio.
Si tratta di 105 milioni di investimenti (metà dei quali destinati alla riqualificazione dell’area che ospiterà Expo), di importanti riscontri già ottenuti sul piano internazionale in merito ad accordi con la Cina, l’Egitto, la Corea, la Germania, dell’illustre “sì” di Giorgio Armani a presiedere la giuria che sceglierà il logo della manifestazione tra quelli in concorso tra le scuole di design, del sì di Dante Ferretti a realizzare le scenografie dei grandi boulevard, di quello di Libenskind alla progettazione delle porte d’ingresso. Si parla, insomma oltre che di bilancio, contenuti e spunti culturali anche di “contributi estetici indimenticabili”.
Le novità verranno presentate alla città di Milano nel corso di una due giorni tutta dedicata dall’Expo: il 4 e 5 febbraio verrà inaugurata un’importante mostra tematica in Triennale, seguita da una presentazione all’interno di un teatro cittadino.
L’obiettivo, è quello di avvicinare il più possibile la città all’evento e aggiornare gli abitanti sul masterplan, esemplare del tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, che venne presentato lo scorso 26 aprile allo Strehler di Milano.
Un nodo cruciale, quello delle infrastrutture, su cui continuano a pesare le diverse aspettative dei soggetti coinvolti e le polemiche sulle presunte guerre di competenze tra enti locali. Un “gioco al fraintendimento” che rischia di farsi pericoloso: se il Piano di Governo del Territorio non verrà approvato entro il 14 febbraio, a decadere non saranno solo tre anni di lavoro ma un’impalcatura decisiva per la regolamentazione dello sviluppo della Milano dei prossimi trent’anni e, di conseguenza, un importante incentivo per gli investitori esteri attratti dall’esposizione. La doppia sfida del Piano e di Expo offre dunque opportunità irripetibili ma impone anche delle domande.