Si chiama ‘Nutrire Milano – Energie per il cambiamento’ il progetto di Slow Food Italia presentato al Museo di Storia Naturale di Milano. Obiettivo, in vista dell’Expo 2015 ma non solo, è definire un modello agroalimentare metropolitano basato sull’equilibrio tra la città e il suo territorio.
Valorizzando le risorse attorno a Milano e l’agricoltura locale e creando mercati e servizi che favoriscano l’incontro tra produttori e consumatori.
Slow Food ha già attivato 3 progetti pilota.
Il primo, ‘Verso il mercato della terra a Milanò, ha permesso di arrivare alla 10° edizione del Mercato della Terra, che si tiene ogni terzo sabato del mese al Parco Vittorio Formentano. Ad oggi, sono 100 le aziende agricole nel territorio che sono state presenti al mercato. Gli altri due progetti sono ‘Filiera del panè e ‘Filiera frutticola e ortofrutticola del Parco agricolo di Milano Sud’. Per il secondo anno di ‘Nutrire Milanò sarà programmata anche una filiera della carne.
Il sindaco di Milano Letizia Moratti e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che non hanno potuto presenziare alla conferenza, hanno manifestato il loro appoggio e la loro vicinanza al progetto. Durante la conferenza sono intervenuti Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, Carlo Petrini, presidente di Slow Food, Anna Meroni, docente al Politecnico di Milano, Piercarlo Grimaldi e Elio Nasuelli, professori dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e Antonio Falletta, sindaco di Peschiera Borromeo
Carlo Petrini, presidente di Slow Food spiega: "L’impresa è ardua perchè l’agricoltura in questo momento è in una situazione disperata. Inoltre i due soggetti che devono interagire, contadini e produttori, mai come ora sono distanti, perchè il contadino non guadagna". Secondo Petrini, negli ultimi vent’anni il cibo ha perso valore, è stato "mercificato e ridotto a prezzo. E l’elemento di fondo è la difficoltà di lavorare per ridare valore al cibo, che è anche il tema centrale dell’Expo."
Il presidente di Slow Food parla di "visione olistica dell’agricoltura, che esige che l’educazione dei bambini e dei ragazzi a scuola sia propedeutica alla formazione di un buon consumatore". Secondo Petrini, bisogna puntare sull’educazione scolastica, sulle mense, sugli ospedali. "Nutrire Milano è un progetto che si realizza non solo con il mercato, ma anche con la ristorazione collettiva, con la comunicazione e con la distribuzione".
E a chi chiede cosa fa Slow Food per Expo, Petrini risponde che "deve vincere la sfida di nutrire Milano. Se questa realtà nel 2015 sarà esistente e funzionale, se Milano si sarà messa in testa di consumare i prodotti del suo territorio, allora avremo vinto". Se invece Slow Food uscirà sconfitto da questa battaglia "allora perderà ragione di esistere".