Oltre 7000 visitatori nel giorno dell’innaugurazione hanno aspettato il proprio turno per ammirare il museo del Novecento.
A fare gli onori di casa Letizia Moratti che per un’ora circa ha accolto i milanesi, di tutte le età, stringendo mani e dando un sorridente benvenuto «Questo è un museo che ci possono invidiare in tutto il mondo: non credo, infatti, che esista un museo con una quantità di opere così importanti in una struttura così bella con degli scorci architettonici e giochi di spazi, di colori, di forme, così straordinari. Questo non è semplicemente un museo, ma un punto dove le opere d’arte dialogano con la città attraverso le finestre che si affacciano sul Duomo. E Milano risponde molto bene quando ci sono eventi di qualità. Anche a Palazzo Marino all’esposizione del quadro di Tiziano c’è una grande folla».
Una storia destinata ad ampliarsi, a sconfinare nel tempo, ma anche nello spazio: molto presto, prima del 2015, Milano potrebbe vedere nascere un altro museo del Novecento che completerà il viaggio nella storia dell’arte del XX secolo.
L’assessore alla Cultura Finazzer Flory dichiara: «L’Arengario bis dovrebbe integrare il percorso espositivo, raccogliendo le opere degli ultimi trent’anni del Novecento fino alla contemporaneità. Insieme al Mac, il Museo di Arte Contemporanea che sorgerà a CityLife nel 2013, si potrebbe costituire un vero e proprio sistema del Novecento». Ma il Comune costretto a continui tagli di bilancio, se lo potrebbe permettere? L’amministrazione non deve rinunciare a essere il finanziatore principale, deve farcela da sola, poi intervengono i privati».
Intanto i milanesi fino all’1 di notte hanno avuto l’occasione, piuttosto unica, di passeggiare tra le 400 opere distribuite sugli 8mila mq di spazi, ascoltando gli interventi di Ornella Vanoni, Gillo Dorfles, Martina Mondadori, Gualtiero Marchesi, Silvio Soldini, Camila Raznovich.