Giuliano Pisapia, intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa ha dichiarato: «Milano manterrà l’impegno per il registro delle unioni di fatto. Io sono orgoglioso che diventi realtà, lo faremo entro quest’anno».
Il 2012 è l’anno in cui la città ospita Papa Benedetto XVI, che sarà a Milano il 2 e 3 giugno per l’Incontro mondiale delle famiglie. Il registro delle unioni civili? «Penso che sia una buona iniziativa» conferma ai cronisti il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, al Teatro Elfo Puccini per l’assemblea regionale del partito.
La difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, così come prevede la Costituzione italiana, è uno dei «princìpi non negoziabili» su cui con più frequenza insiste il Papa. Una contraddizione che balza all’occhio. Il sindaco in tv tenta la quadratura del cerchio: «Sono orgoglioso di ospitare il Papa a Milano».
Nell’anno dedicato alla Famiglia 2012, l’annuncio suona come una beffa. Luca Gibillini, consigliere comunale di Sel, ne teorizza l’opportunità politica: «L’istituzione del registro delle unioni civili è una priorità totale. Potrebbe essere interessante approvarle in occasione della valanga della visita del Papa a Milano di maggio. Sarebbe un bel segnale di pluralismo della città». Così l’accoglienza al Papa rischia di avvenire nel bel mezzo di una polemica che si è già scatenata.
Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl in consiglio comunale: «Nell’anno in cui a Milano si riunisce il Forum mondiale della famiglia, intesa come società naturale fondata sul matrimonio, annunciare il registro delle coppie di fatto è un affronto alla Chiesa tutta, l’ennesimo scivolone del sindaco». E il consigliere comunale leghista, Alessandro Morelli, parla di «evidente provocazione alla Chiesa».
Mariolina Moioli, ex assessore ai Servizi sociali della giunta Moratti, teme che agli aiuti economici alle famiglie in crisi si sostituisca uno sterile dibattito. Sottolinea il più profondo rispetto per i diritti individuali: «Noi non giudichiamo n´ discutiamo i comportamenti delle persone, che vanno aiutate in relazione ai loro bisogni. Milano non ha mai discriminato un figlio che nasce fuori da un matrimonio. Se una ragazza madre chiede per il suo bambino un posto al nido, ha una necessità che il Comune ha il dovere di soddisfare. Ma non confondiamo i diritti individuali con i diritti della famiglia. Il ruolo sociale della famiglia è la risorsa in assoluto più importante nella convivenza civile».
Pisapia ha ribadito altre promesse: affitti più bassi del 20% in periferia, riqualificazione della Darsena, wifi gratuito per tutti, erogazione di microcrediti.
Incertezza sui tempi: «Non abbiamo la bacchetta magica, c’erano tante attese, una città come Milano non si può cambiare in 6 mesi, ma lo faremo in 5 anni».