Calciomercato Lazio: i tre acquisti flop nella storia biancoceleste

di | 22 Maggio 2022
calcio

La storia della Lazio è gloriosa e fatta di periodi, come quello a cavallo fra il nuovo ed il vecchio millennio, che hanno regalato pagine indimenticabili a tutto il popolo biancoceleste, contraddistinti da vittorie memorabili come lo Scudetto e la Coppa delle Coppe, piuttosto che l’impresa di Montecarlo quando vinse la Supercoppa Europea a discapito del più quotato Manchester United di Alex Ferguson.

Fu proprio il tecnico scozzese, diventato leggendario per quanto compiuto sulla panchina dei Red Devils, a dichiarare al termine del match che la Lazio, ai quei tempi, era la miglior squadra d’Europa. Una definizione neanche troppo azzardata: erano davvero pochi i club che potevano essere considerati più competitivi del club biancoceleste. In quegli anni, la Lazio era spesso protagonista di colpi di mercato scintillanti, sia in entrata che in uscita.

L’epoca di Sergio Cragnotti, infatti, consentì l’approdo a Roma di giocatori di grande richiamo internazionale, la maggior parte dei quali è riuscita a lasciare il segno nel cuore dei tifosi laziali. Non tutte le ciambelle, come si suol dire, escono col buco. Ed anche agli uomini di Governato, all’epoca direttore sportivo laziale, qualche colpo di mercato non diede i risultati attesi e sperati.

Mendieta il grande colpo che si rivelò il flop più fragoroso nella storia della Lazio

Il più grande flop di mercato nella storia della Lazio resta, senza alcun dubbio, Gaizka Mendieta, centrocampista spagnolo che la Lazio, per sottrarlo alla concorrenza di Barcellona e Real Madrid, decise di acquistare per oltre 90 miliardi del vecchio conio, circa 48 milioni di €uro. L’affare Mendieta è, a tutt’oggi, il secondo colpo di mercato più oneroso nella storia biancoceleste, dietro a quello di Hernan Crespo dal Parma (105 miliardi decisamente spesi meglio),

Mendieta arrivava dopo ben nove stagioni trascorse al Valencia, di cui era icona e leader carismatico, al punto da diventare anche un punto fermo della nazionale spagnola. Le ultime stagioni coi Pipistrelli lo resero uno dei migliori giocatori a livello internazionale, grazie alle due finali consecutive colte con lla squadra all’epoca allenata da Hector Cuper. Un geometra del centrocampo dai piedi vellutati, che non diede sfoggio delle sue doti in terra romana.

Anzi, Gaizka faticò tremendamente a calarsi nella mentalità italiana, al pari di moltissimi calciatori spagnoli che a quei tempi giungevano dalla Liga in Serie A. Ed i tifosi biancocelesti, gli stessi che oggi come allora si tengono informati grazie alle migliori Lazio News su quanto accade a Formello e dintorni, lo salutarono senza versare alcuna lacrima per la sua partenza.

Ivan de La Pena: un crack rivelatosi un autentico flop

Il secondo flop di mercato più fragoroso nella storia del calciomercato laziale è, senza alcun dubbio, Ivan de La Pena, per certi versi forse ancor più clamoroso di Mendieta. Certo, la cifra spesa per l’ex centrocampista del Valencia è stata addirittura tripla rispetto a quella sborsata per l’acquisto del “Piccolo Buddha” (90 miliardi vs 30 miliardi), ma la fama internazionale di cui godeva De la Pena era estremamente elevata.

L’ex Barça, infatti, era considerato un autentico enfant prodige del calcio internazionale, un calciatore che, per doti tecniche, poteva diventare tra i più influenti della sua generazione. Peccato, però, che le innegabili doti tecniche non facessero il paio con quelle professionali, come si intuì quando si presentò in evidente sovrappeso appena giunto alla corte di Eriksson.

Ivan restò di proprietà della Lazio per quattro stagioni, ma giocò (male) solo 16 volte nella prima stagione prima di essere girato in prestito a Marsiglia, prima, e Barcellona, poi, chiudendo la sua avventura biancoceleste da fuori rosa nella stagione 2001/2002. L’ultima parte della carriera la trascorse nella natia Barcellona, vestendo la maglia dell’Espanyol e diventandone anche il leader carismatico.

Muriqi: venti milioni di perché…

Il terzo più grande flop della storia del calciomercato laziale, invece, riguarda direttamente i giorni nostri. Stiamo parlando, per quanto ovvio, di Vedat Muriqi, giunto a Roma nell’estate del 2020 dopo un paio di buone stagioni nella massima serie turca. A lasciare perplessi, però, è stata la somma che ha staccato Tare per accaparrarsi il calciatore: 20 milioni.

Una cifra, per la gestione Lotito, piuttosto elevata, che ha gettato qualche ombra sull’effettiva valenza dell’acquisto. Dopo un anno e mezzo privo di soddisfazioni (solo un goal realizzato), Muriqi ha trascorso la seconda parte dell’ultima stagione al Maiorca, dove si è parzialmente riscattato mettendo a segno 5 reti in 14 partite.