Dopo la conclusione della riunione del Comitato Esecutivo del Bureau des Expositions, in cui l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti ha rassegnato le dimissioni, il Presidente Steen Chrinstensen si è detto precoccupato che i lavori previsti per l’Expo 2015 possano subire ritardi, invitando a lanciare le gare entro luglio e iniziare i lavori massimo ad ottobre, altrimenti non sarà possibile arrivare in tempo per l’apertura del 1 maggio 2015.
Il sindaco Pisapia ha rassicurato tutti ribadendo che Expo andrà avanti senza tentennamenti e nel rispetto dei tempi.
Sull’Expo 2015 verranno concentrate risorse pari a 25 miliardi tra opere dirette ed indirette, mentre nell’area individuata, di 110 ettari, saranno coinvolte 4000 imprese e circa 40000 unità lavorative.
L’evento è un’occasione importante per realizzare strutture ed infrastrutture utili, ma può d’altra parte risultare un tentazione per mafie e poteri economici occulti, per conquistare il controllo del territorio.
Il 19 aprile la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le Linee Guida Antimafia Expo 2015, il cui obiettivo è quello di combattere le organizzazioni mafiose, affermando il pieno controllo del territorio da parte dello Stato, la totale trasparenza della gestione delle risorse pubbliche, l’alta professionalità delle imprese impiegate e la gestione democratica e trasparenze dei flussi di manodopera.
Ci si chiede a questo punto se tutto ciò sarà possibile, quali siano gli strumenti adatti per trasformare i principi contenuti nelle Linee Guida in atti concreti, quali le proposte del sindacato per affermare la legalità, la trasparenza, la qualità delle opere e del lavoro e per rendere Expo 2015 limpida.
Di questi temi si parlerà a Milano il 28 giugno in un Convegno nazionale promosso dalla Fillea, il sindacato degli edili della Cgil, con inizio alle ore 9.30 presso l’Esem di Via Newton 3.
Sindacato, istituzioni, imprese, magistrati, si confronteranno intorno al tema del “costruire nella legalità ed in sicurezza”.