Ieri, la prima pagina dell’inserto di “Repubblica”, “Affari e finanza” aveva questo titolo: “Milano tra risse e rinvii, così l’Expo rischia il flop”.
Nell’articolo si toccano, tutte le note dolenti della questione. L’amministratore unico voluto dalla Moratti, Paolo Glisenti, che però è avversato dai leghisti anche rispetto ai previsti emolumenti; la mancanza di finanziamenti per quasi tutte le opere opere pubbliche infrastrutturali (con possibile ridimensionamento drastico dei progetti) a dieci mesi dall’aggiudicazione della gara da parte di Milano; l’ostilità di Tremonti alle mire della Moratti, il fantasma del flop dell’Expò di Saragozza e il paragone con Shangai dove è già tutto pronto per l’esposizione universale del 2010.
“Repubblica”, riporta un’intervista al presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, che non rassicura della situazione ma introduce un ulteriore elemento di terrore per tutti: il nodo Malpensa che secondo le parole del governatore “o verrà rapidamente risolto o la Lombardia farà a meno di Alitalia”.
Si parla ovvimente della “nuova” Alitalia, cioè la Cai di Colaninno, e Formigoni lancia un altro pesantissimo monito alla compagnia parlando di liberalizzazione degli slot a Malpensa ma non solo a Malpensa. Dice infatti Formigoni che “se Cai non è più una compagnia di bandiera non è giusto che mantenga il monopolio del mercato nazionale”. Insomma “la tratta da Linate a Fiumicino dovrà essere messa a gara”.
Un futuro molto a rischio, quindi, non solo per Expo 2015.