Infrastrutture e ricerca, sanità e ambiente, questi i in cui Piemonte e Lombardia lavoreranno insieme con l’obiettivo di «far sentire la nostra voce a Roma». Spiega Roberto Cota, governatore subalpino al termine della sua visita al presidente lombardo. Un patto che ha anche un obiettivo politico: il federalismo come «forma nuova, efficiente ed avanzata dell’unità nazionale». Un patto che porterà la Lombardia a sostenere Cota come candidato alla presidenza della Conferenza delle regioni: «Se mi chiedete se è un ottimo candidato io rispondo di sì ma non ne abbiamo parlato», conclude Formigoni.
Il patto di collaborazione tra le due regioni si svilupperà a partire dalle iniziative per Expo 2015 ma Cota ha anche sottolineato l’importanza della collaborazione sulle politiche ambientali «sostenendo chi abbatte le emissioni inquinanti» e sulla ricerca nel campo della Sanità «a cominciare dalla Scuola superiore di sanità che vorrei realizzare nella nuova città della Salute alla Molinette». E poi le due regioni potrebbero lavorare insieme per realizzare il progetto di rendere navigabile il Po.
Secondo Formigoni «è un obbligo di intelligenza ragionare in termini di sistema. Tanto più che oggi le distanze non si misurano in chilometri ma in tempo di percorrenza e Torino è a 55 minuti da Milano».
Cota attacca: «Chi governava prima la regione aveva l’idea di un Piemonte isolato. Io ho un’idea diversa di un Piemonte aperto e di collaborazione con la Lombardia; non si può pensare che alcune scelte strategiche non verranno fatte insieme. Dobbiamo fare squadra».
Sulle infrastrutture sono già state individuate alcune priorità: il ponte sul Ticino, la navigazione fluviale e il tema degli aeroporti in una logica di sistema in cui le peculiarità siano valorizzate e dunque le funzioni diversificate spiega Formigoni «così come ha iniziato a fare in Lombardia, con Malpensa come hub internazionale, Linate come city-airport e Orio al Serio come scalo low cost».