L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti alla presentazione del nuovo Piano industriale 2011-2015 di FS ha dichiarato: "Entro il 2015 i treni AV delle Ferrovie dello Stato Italiane percorreranno la tratta AV Roma – Milano in due ore e venti minuti a fronte delle attuali tre ore. E a fine anno verrà presentata la rivisitazione degli interni della flotta Alta Velocità, curata da Giugiaro, con quattro livelli di servizio al posto delle due attuali classi".
Intanto le FS diventano "italiane". Cambiano infatti logo e denominazione e si presentano come "Ferrovie dello Stato italiane": in questo modo "tracciano un significativo cambiamento – si legge in una nota – nel segno dell’italianità e della forte identità nazionale in un mercato ormai sempre più europeo e internazionale".
Sul versante dell’Alta Velocità, FS il risparmio di tempo sulla tratta Roma-Milano avverrà in due passaggi e "sarà conseguito dal completamento del sottopassaggio del Nodo di Bologna nel 2012, che consentirà un risparmio di 10 minuti, e di quello di Firenze entro il 2015, con altri 10 minuti, da interventi migliorativi sulla rete e, infine, dall’entrata in servizio del nuovo treno, che potrà raggiungere velocità di 360 km/h".
Il nuovo Piano industriale prevede "investimenti per 27 miliardi di euro in 5 anni, di cui 6 in nuovi treni, e un fatturato di Gruppo che nel 2015, con le attività estere, punta a superare i 10 miliardi di euro. Abbattimento dei costi operativi di ulteriori 300 milioni con un’incidenza sul fatturato contenuta al 74% e con l’obiettivo di far crescere tutti i principali indicatori di redditività". Ancora: si intende elaborare un’offerta ad hoc per la mobilità delle grandi aree metropolitane, rilanciare il trasporto merci, espandersi sui mercati internazionali, aprire eventualmente alcuni business ai capitali privati e istituzionali.
Sul fronte dei servizi universali di lunga percorrenza, "il Gruppo FS si pone l’obiettivo di rivedere, insieme ai ministeri competenti, l’offerta a contratto razionalizzando il network, le frequenze e le fermate, proponendo nuovi modelli dedicati al Sud".
Altro tema delicato è quello dei servizi universali regionali e locali: "il Piano industriale prevede uno sviluppo dei servizi metropolitani e una coerente specializzazione della flotta dedicata. L’obiettivo, da negoziare con le Regioni interessate, è velocizzare e razionalizzare l’offerta dei treni provenienti/destinati a aree esterne ai grandi bacini urbani, aumentando al contempo le corse e le fermate dei convogli operanti all’interno delle aree metropolitane. Il Piano industriale evidenzia il perdurante e consistente gap tra i ricavi unitari del trasporto regionale in Italia (12,9 cent. euro a passeggero/km) rispetto, ad esempio, a Germania (19,5) e Francia (22,4). Ogni centesimo di euro di incremento medio dei ricavi unitari permetterebbe l’acquisto, ogni anno, di 20 nuovi treni metropolitani".