Automobili elettriche: il 30% delle immatricolazioni è eco, ma il record è finalmente arrivato

di | 14 Novembre 2021
auto elettrica

Non solo in Italia, dal momento che il trend in questione si sta diffondendo a macchia d’olio un po’ in tutto il Vecchio Continente. Stando ai vari dati e statistiche che sono state diffuse da parte dell’Acea, ovvero l’Associazione Europea dei Costruttori di Auto, nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, le auto che si muovono con dei motori spinti da delle fonti alternative, hanno raggiunto una fetta importantissima del mercato automobilistico all’interno dei confini del Vecchio Continente, pari a ben il 34%.

Ci si è avvicinati notevolmente alla soglia di un milione di auto registrate complessivamente. Dati che mettono in evidenza un vero e proprio boom, con un incremento che ha toccato il +143% in confronto a quanto è stato registrato nel 2019.

Superate le auto a benzina e diesel

Il mondo delle auto elettriche ha toccato un altro traguardo a dir poco impressionante. Stiamo facendo riferimento al fatto che, per la prima volta, la vendita di vetture elettriche ha sopravanzato quella delle auto a diesel e a benzina.

Grande merito va certamente dato pure ai notevoli incentivi che sono stati messi a disposizione. In questo modo, le auto elettriche, ma anche quelle caratterizzate da una struttura ibrida plug-in sono stati in grado di far registrare dei numeri a dir poco clamorosi, dato che hanno raddoppiato la loro presenza, tocca rispettivamente il 9,8% e il 9,1% all’interno del mercato europeo, con un trend decisamente positivo in modo particolare entro i confini italiani.

Il terzo trimestre dell’anno ha svelato un risultato che in tanti si attendevano da tanto tempo, ovvero le auto elettriche hanno finalmente venduto di più rispetto alle vetture a benzina e a diesel sul mercato Ue.

Il report è stato redatto come al solito da parte di Acea, che ha messo in evidenza come, nel terzo trimestre del 2021, le auto spinte da un motore elettrico abbiano toccato una fetta di mercato pari al 39,6% nel mercato europeo. Una percentuale maggiore in confronto al 39,5% delle auto a benzina e del 17,6% delle vetture che si muovono a diesel, che ormai stanno calando in misura sempre maggiore. In modo particolare, per le auto alimentate a diesel, il trend negativo è senz’altro stato favorito anche dallo scandalo legato alla falsificazione delle emissioni inquinanti su alcune auto del colosso Volskwagen, meglio conosciuto come “dieselgate”.

La prima volta per le auto elettriche

Si tratta, come detto in precedenza, della prima volta che le auto elettriche hanno battuto, in termini di vendite, quelle alimentate dal fossile. Si tratta di un risultato che è stato raggiunto anche ovviamente per merito di un importante e drastico cambio di rotta che è stato attuato già a partire dallo scorso anno in svariate nazioni nel Vecchio Continente.

Le previsioni sono decisamente interessanti per il mercato dell’e-mobility, dato che ci si aspetta un’ulteriore crescita, ad un tasso medio annuo pari al +41%, che si pensa possa durare fino al 2028. Una tendenza molto positiva che sicuramente è stata spinta anche da parte dei tanti incentivi pubblici che rendono l’acquisto di questo tipo di auto molto più vantaggioso dal punto di vista economico. Stesso trend per il noleggio a lungo termine, come afferma anche lo staff di Finrent (https://finrent.it), che ha registrato un incremento considerevole di richieste di auto ecologiche.

Al contempo, a spingere verso questo tipo di mobilità troviamo sicuramente alcune restrizioni, come nel caso dell’impossibilità di circolare, con delle auto alimentate da combustibili fossili, nelle zone centrali di tante città, oppure i limiti per la circolazione di auto con motore a scoppio oppure a diesel.

Scendendo un po’ più nello specifico, anche se è ancora in atto la crisi legata ai semiconduttori, è bene mettere in evidenza come le vetture a benzina hanno senz’altro dimostrato un alto grado di resistenza. Le vendite, tra il mese di luglio e quello di settembre, hanno comunque fatto registrare un importante calo, come si può notare dal fatto che la quota di mercato è passata dal 47,6% al 39,5%.