Pista ciclabile a Milano

di | 4 Marzo 2011

Marciapiedi da condividere.

Pedoni e ciclisti, alleati, complici, uniti da un «patto sociale» anti traffico e da una nuova idea di mobilità mista che vuole diffondere l’uso della bici in una città complicata, a misura d’auto.

Il progetto pilota è stato presentato da Letizia Moratti e dall’assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli: un circuito ciclopedonale di collegamento tra la pista di via Padova e l’itinerario della Martesana – il raccordo è lungo 1,8 km – inizierà a ricucire la maglia slabbrata dei percorsi per le due ruote. Nel caso funzionasse, promette il sindaco, sarà riproposto altrove: «Vogliamo strutturare una rete ciclabile più capillare su tutto il territorio».

Il masterplan della mobilità dolce è incardinato su tre livelli d’intervento: una raggiera di piste dal centro alla periferia; un sistema concentrico ad anelli (la corsia sulla Cerchia dei Navigli, già avviata, e quella sulla circonferenza della 90/91, da realizzare); e un intreccio di circuiti misti, sui marciapiedi, da tracciare negli 88 nuclei d’identità locali disegnati dal Pgt. Il piano, dice la Moratti, doterà Milano di 131 km complessivi di piste: «Puntiamo alla messa in sicurezza e alla riqualificazione degli itinerari, allo sviluppo dei Raggi verdi e all’estensione del servizio di bike sharing». Primo passo è la corsia ibrida tra via Padova e il Naviglio Martesana: corre su otto strade, sarà realizzata tra marzo e aprile, e sperimentata il mese dopo.

«Milano ha 600 auto ogni mille abitanti, più di Londra, Parigi, Copenaghen» e pensare di eliminare le macchine, osserva Masseroli, è una partita persa: «I marciapiedi, soprattutto quelli poco sfruttati, consentono di recuperare spazi per le due ruote». Quali, saranno i milanesi a dirlo. Il Comune, una volta raccolte le segnalazioni, chiederà al ministero «una deroga al codice della strada».

Il presidente di Ciclobby, Eugenio Galli dichiara «Non serve, una deroga basta un’ordinanza sindacale. I percorsi promiscui sono previsti dal regolamento attuativo al codice e già presenti a Milano: si vedano le Alzaie dei Navigli». Per altro, il consiglio comunale aveva già approvato, tre anni fa, una mozione che indicava 90 marciapiedi larghi, ideali per la convivenza di pedoni e ciclisti: «È rimasta lettera morta».