Il mercato immobiliare a Milano pwe il III Rapporto Nomisma 2010

di | 3 Dicembre 2010

Secondo il III Rapporto Nomisma 2010, nel secondo semestre dell’anno, il mercato immobiliare milanese segnala ancora una debolezza diffusa anche se alcuni indicatori si stanno stabilizzando.

La domanda di immobili, per comprare casa a Milano ed in locazione, è percepita stazionaria rispetto alla primo semestre, con un generale spostamento verso la stabilità delle opinioni che, in precedenza, erano nettamente più negative.

La domanda, sebbene un po’ più vivace rispetto alla prima parte dell’anno, connotato da una debolezza estrema, non è sufficientemente in forze per poter assorbire una offerta che continua ad accumularsi, soprattutto per quanto attiene gli immobili d’impresa. Anche il volume delle contrattazioni procede nella sua tendenziale stabilizzazione.

I prezzi di compravendita e i canoni di locazione proseguono, anche se con intensità diverse, la propria fase discensiva:

  • – 0,3% le abitazioni,
  • -1,3% gli uffici,
  • -1,6% i negozi sono le flessioni semestrali dei prezzi

I canoni si riducono del -2,3%, e del -2,1% per i negozi, mentre le abitazioni mettono a segno una crescita dell’1,4%.

Si tratta del quinto semestre consecutivo di flessione e va sottolineato che solo per le case la seconda parte del 2010 ha performato meglio rispetto alla prima. Per gli uffici, i negozi ed i capannoni industriali, invece, l’erosione dei valori, di compravendita e di locazione, è risultata più penalizzante nella seconda parte dell’anno, disattendendo le speranze di riavvio del mercato che erano state formulate prima dell’estate. Infatti, la difficile situazione economica complessiva ed il rimbalzo negativo vissuto su scala internazionale, ed ancor più, nazionale, ha intralciato il percorso di recupero di fine primavera.

Il comparto residenziale, si differenzia da quello ”commerciale” anche per quanto rilevato sul fronte dei canoni di locazione, aumentati, anche se di poco, per quanto riguarda le case e diminuiti, ed anche in misura più decisa rispetto ai prezzi, per gli altri mercati considerati.

I tempi medi vendita e di locazione si ampliano in maniera generalizzata. Per quanto concerne gli sconti praticati all’atto della compravendita, stanno un po’ riducendosi in termini medi, dopo aver toccato quote da record. Va sottolineato che, sia che si tratti di tempi di vendita che degli sconti sui prezzi, si nota un differente comportamento da parte delle localizzazioni centrali e più pregiate rispetto a quelle periferiche. In effetti, in corrispondenza delle prime, i fenomeni sono in peggioramento, mentre, per le seconde, si nota un certo miglioramento.

In sintesi, in questo semestre, si stanno leggermente colmando gli squilibri fra le localizzazioni urbane dettati dal fatto che le localizzazioni decentrate avevano raggiunto quote di sconto e tempi di vendita ai massimi livelli e idealmente non superabili, mentre sul fronte degli immobili più centrali, connotati comunque da prezzi ancora elevati, la negoziazione risulta ancor più complicata.

Il I semestre del 2011 dovrebbe essere all’insegna di una generale stabilità di contratti con prezzi e canoni invariati. Siamo quindi, ancora ben lontani, a parere degli operatori, da una ripresa vera e propria del mercato, ma è più verosimile un periodo, forse non troppo breve, di assestamento sugli attuali livelli di scambi e quotazioni.

Per quanto concerne il futuro della città meneghina, due sono i fatti principali che incideranno considerevolmente sull’assetto del territorio nel medio lungo periodo, e sono:

  • il via libera al Piano generale di governo del territorio (PGT) che governerà l’assetto urbanistico sino al 2030.

Dopo l’approvazione del consiglio comunale, avvenuto a luglio, si è passati alla giunta che ha raccolto le osservazioni dei cittadini (entro il 15 novembre) e di lì tornerà in consiglio per il voto finale per l’approvazione il cui termine massimo è il 14 febbraio 2011. Gli elementi portanti del piano possono essere sintetizzati in:

  1. perequazione urbanistica,
  2. libertà delle destinazioni d’uso,
  3. densificazione delle zone già urbanizzate,
  4. attenzione al social housing e all’efficienza energetica.
  • lo sblocco dell‘Expo 2015 derivante dall’adesione dei privati proprietari delle aree (Fondazione Fiera Milano e famiglia Cabassi) alla richiesta avanzata dagli enti locali che prevedeva la messa a disposizione immediata ed incondizionata degli ambiti areali fino al 18° mese successivo alla fine dell’esposizione universale in previsione della cessione della proprietà delle aree stesse che diverranno poi definitivamente pubbliche e della costituzione del diritto di superficie per le aree interessate da strutture e costruzioni temporanee.

Fonte Mondocasablog