Silvio Berlusconi, come presidente del consiglio assicura il "massimo appoggio e sostegno" all’Expo.
E lo fa annunciando che sarà sua la firma in calce alla lettera di garanzia che accompagnerà il dossier con cui Milano si registrerà, il 30 aprile, al Bureau international des expositions di Parigi. L’impegno più importante atteso dal governo. A cominciare dai fondi. Anche quelli, dice Silvio Berlusconi, seduto tra il sindaco-commissario straordinario per il 2015 Letizia Moratti e l’amministratore delegato della società di gestione Lucio Stanca, "sono stati trovati".
Ma di fronte al progetto che trasformerà un milione di metri quadrati vicino alla nuova Fiera di Rho-Pero, il premier si trasforma anche nell’imprenditore che fondò un regno con Milano 2 e Milano 3. Per quel piano, che declinerà il tema dell’alimentazione in un orto globale con le colture del mondo.
Berlusconi dichiara: "Mi sono prenotato per dare il mio contributo personale di investimento in uno di questi edifici". Senza dimenticare l’altra passione. Il calcio: "Nel 2015 voglio organizzare un torneo con le squadre più importanti".
Il segretario del Pd, Bersani, avverte: "Spero che non ci metta i meccanismi della Protezione civile. Expo sarà un successo anche se i primi passi non sono stati convincenti: si è perso tempo, meccanismi balordi, liti interne al governo. Cerchiamo tutti quanti di non fare una figuraccia".
E il candidato alla Regione Lombardia, Filippo Penati: "Se sarò eletto presidente, mi adopererò per cambiare l’amministratore delegato Stanca: Expo non merita un ad part-time".
È il momento della svolta per Expo.
Per questo la riunione a Palazzo Chigi era così importante. Alla vigilia della registrazione, Moratti e Stanca sono volati a Roma in cerca di assicurazioni. E, al tavolo del Comitato di coordinamento a cui hanno partecipato molti ministri, sembrano averle trovate. Ma c’era una sedia vuota impossibile da non notare. Quella di Giulio Tremonti, il ministro del Tesoro che stringe i cordoni della borsa e da sempre guida la schiera di Expo-scettici. Questa volta è il premier a garantire la copertura finanziaria dell’intero evento.
Ma l’Esposizione si annuncia al risparmio.