Fra poco si saprà il futuro di Expo 2015: si saprà se verranno o meno acquistati i terreni di Rho Pero, di proprietà di Fondazione Fiera e del Gruppo Cabassi, per costruirvi i padiglioni riguardanti l’esposizione internazionale.
La decisione è essenzialmente politica: le opinioni e i punti di vista sono discordanti fra i medesimi soci della società di gestione di Expo 2015 (Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Ministero del Tesoro e Camera di Commercio di Milano). Ad esempio, l’ Amministratore Delegato della società di gestione, Lucio Stanca, è favorevole all’ acquisto, mentre è di pochi giorni fa la dichiarazione contraria del Ministro Giulio Tremonti, il quale giudica negativamente qualsiasi uscita di cassa in un momento di profonda crisi come quello in cui versa attualmente il nostro Paese. Il braccio destro di Berlusconi ha dichiarato: ”Decideremo nei prossimi giorni, ma noi vorremmo che la società rispettasse gli equilibri di bilancio e sia molto attenta nella gestione”.
Il Sindaco di Milano Letizia Moratti, è ottimista circa il successo di Expo 2015, e dopo aver sottolineato come ”dopo l’ Expo, sul sito dell’ evento, sorgerà una grande area di 800.000 metri quadri a disposizione dei cittadini milanesi”, ha concluso dichiarando che ”il dossier sarà inviato al BIE Bureau International des Expositions accompagnato da una lettera del Presidente del Consiglio che ne garantisce il contenuto”.
Fra i pessimisti, invece, i rappresentanti dell’ opposizione, che non si lasciano sfuggire l’ occasione per attaccare il Governo e il centrodestra. A tale proposito, particolarmente duro il giudizio del Capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino, il quale ha sferrato il suo attacco affermando che ”vi è un ritardo preoccupante sui tempi” come riconosciuto dallo stesso sottosegretario Castelli; inoltre, rispetto alla eredità dell’ Esposizione Universale, non siamo di fronte ad alcun dato certo.
Il Sindaco Moratti fa riferimento ad un parco che, se fosse di portata rilevante per una questione dimensionale, limiterebbe l’ area parco ipotizzata in modo drastico; il dossier di candidatura – prosegue il rappresentante dell’ opposizione – andrebbe riscritto da cima a fondo. Quello presentato anni fa ha visto una modifica della progettazione del sito, ma ha conosciuto una modifica radicale in ordine alle risorse disponibili, ai tempi riguardanti la realizzazione delle opere e ai numeri dei visitatori”. Sulla stessa lunghezza d’ onda il giudizio del deputato Vinicio Peluffo, il quale ha espresso ”il dubbio che non si riesca a ultimare le opere per l’ inaugurazione”.
La partita di Expo 2015, dunque, si appresta ad entrare in una settimana cruciale, tanti e tali sono i nodi ancora da sciogliere. La questione non è di poco conto e avrà una ricaduta importante anche sui progetti che sono stati impostati senza sapere se il fine ultimo della società di gestione è e sarà l’ acquisto o l’ affitto.
L’opposizione ha attaccato in maniera decisa il Governo e la maggioranza per la sua disunità e il suo scarso potere decisionale. In ogni caso, il mondo del real estate e la città di Milano in particolare debbono e / o dovrebbero fare un grosso tifo, in maniera compatta, tralasciando le opinioni politiche di ciascuno, per il successo della manifestazione, a partire dagli aspetti organizzativi.
Tradotto in termini immobiliari, infatti, grazie all’ Expo 2015, Milano avrà fra meno di cinque anni due nuove linee metropolitane MM4 e MM5, dei nuovi collegamenti stradali e ferroviari, nonché una serie di migliorie a livello di servizi pubblici che aiuteranno il mercato immobiliare a risalire, con ricadute positive sul Prodotto Interno Lordo (PIL).