"Dichiarare l’acqua del rubinetto bevanda ufficiale dell’Expo 2015".
E’ l’idea lanciata da Roberto Colombo, presidente di Ianomi Spa, nella Giornata Europea delle città e dell’acqua tenutasi a Bruxelles nei giorni scorsi.
Colombo ha parlato a nome delle 5 aziende idriche della provincia di Milano oltre a Ianomi, Cap Holding, Tasm, Tam e la loro controllata Amiacque, impegnate da anni in un’opera di diffusione della cultura dell’acqua come bene pubblico inalienabile attraverso convegni, incontri nelle scuole e con le Case dell’Acqua, iniziativa che ha riscosso uno straordinario successo fra gli utenti.
Colombo ha dichiarato: "Ci sembra il naturale completamento di questo percorso eleggere l’acqua della rete bevanda ufficiale di una manifestazione che accenderà i riflettori di tutto il mondo su Milano. Fra l’altro è il tema stesso dell’Expo, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", a suggerire la necessità di valorizzare un bene non inesauribile, quindi di richiamare a un utilizzo sempre più consapevole delle risorse idriche".
È un proposito, quello affermato dalle aziende pubbliche milanesi, che assume ulteriore valore alla luce della battaglia che si sta conducendo proprio in questi giorni nel consiglio regionale lombardo fra chi sostiene la "democrazia" dell’acqua, quindi l’opportunità di affidare la gestione dell’acqua ai comuni, e quindi ai sindaci, e chi invece vorrebbe che la gestione fosse affidata a centri di decisione più lontani dai cittadini e per ciò stesso lontani e al di fuori del loro controllo.
Ma lo è anche in prospettiva di un referendum nella primavera del 2011 che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe sancire la natura pubblica dell’acqua e che ha raccolto un milione e mezzo di firme, la maggior parte delle quali proprio in Lombardia.